Umberto Canino
Presidente del Comitato p.
Ilario Scali
Parroco della Parrocchia
Sacro Cuore Ennio
Macrì
Presidente del D.L.F.
Visita il sito
di S. Antonio di Padova
il
libro del prof. Vincenzo Belcamino
"Sant'Antonio
e i ferrovieri di Catanzaro Lido"
Ursini Edizioni, pubblicato dal DLF di Catanzaro Lido,
nellambito del Progetto Scuola Ferrovia 2003.
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La tradizionale festa
dei ferrovieri di Catanzaro Lido,
in onore del Santo, si svolgerà anche quest'anno.
Scritto da Luigi
Palamara il 10
giugno 2009 su melitoonline.it
Definito il programma dei
festeggiamenti in onore del Santo di Padova
SANT’ANTONIO E I FERROVIERI DI CATANZARO LIDO
Catanzaro Lido 10 giugno
2009 - Festa di S. Antonio, patrono dei ferrovieri, a Catanzaro Lido.
La celebrazione, a cura di un apposito comitato presieduto dal macchinista
Umberto Canino, si aprirà venerdì, alle ore 9,30 quando la statuina del
Santo di Padova, collocata nel piazzale del Dopolavoro, sarà portata per
la benedizione, a bordo di un’automotrice, nei locali dell’Officina
Nazionale Mezzi d’opera, in località Fortuna, dopo una sosta sul primo
binario della stazione per la benedizione di rito.
Alle ore 10,30,
Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita di
Catanzaro-Squillace, celebrerà la Santa Messa con Padre Ilario Scali,
Parroco del Sacro Cuore; messa che sarà animata dal gruppo cantore
“Divina Misericordia”.
Il ricavato
dell’Offertorio, (saranno accettati solo generi alimentari),
sarà consegnato dal Comitato Promotore alla Caritas per i poveri della
parrocchia. Seguiranno la benedizione e distribuzione del “Pane di S.
Antonio” e la processione con la statuina del Santo di Padova, dal
Deposito Locomotive al Deposito Ferroviario.
Pomeriggio, alle ore 17, nei locali del Dopolavoro, sarà inaugurata una
mostra fotografica di Andrea Bressi dal titolo “Religiosità Popolare
nel Catanzarese”, che si chiuderà alle ore 20 del giorno successivo.
I festeggiamenti riprenderanno alle ore 17,30 di sabato con una preghiera
comune e la processione con la statuina che dal Deposito del Dopolavoro
verrà portata alla Parrocchia del Sacro Cuore dove si celebrerà la Santa
Messa.Alle ore 18,20 è prevista la finale del quadrangolare di
cancello la cui premiazione si terrà alle ore 19,30.
Per i ferrovieri di Catanzaro Lido, il 13 giugno è una data importante;
un appuntamento annuale al quale il Dopolavoro non vuole venir meno. Ed i
motivi sono tanti.
Vincenzo Belcamino, attento studioso di tradizioni locali, questi motivi
li ha raccontati con dovizia di particolari nel volume “Sant’Antonio e
i ferrovieri di Catanzaro Lido”, pubblicato di recente dalle Edizioni
Ursini. Un libro di fede, nato dal desiderio di tramandare agli altri il
“rapporto confidenziale” che il quartiere marinaro ha instaurato col
Santo di Padova.
“Il 22 Agosto 1943 – racconta Balcamino – gli Angloamericani, per
contrastare l’avanzata di truppe tedesche in Calabria, sferrarono un
accanito bombardamento aereo, con cui centrarono e distrussero il Deposito
Locomotive di Lido. Non rimase cosa che non fosse stata annientata o messa
fuori uso: edifici, infrastrutture varie, rotaie, vagoni, carri merci e
locomotive. Anche la vicina stazione, fino a qualche anno fa, portava i
segni di quell’indimenticabile disastro. Quanti dei ferrovieri erano
ivi, quel giorno in servizio, non si sarebbero potuti salvare se, uno di
loro, a gran voce, non avesse invocato Sant’Antonio. E’, questa,
l’opinione comune che da quel giorno si è tramandata e che è valsa a
segnare una svolta delle contrastanti ideologie politiche e sindacali che
prima predominavano nell’ambito del personale ferroviario e, di
riflesso, in buona parte degli abitanti della stessa Marina di
Catanzaro”.
E’
indispensabile premettere che prima di quella data qualcuno aveva avuto
l’idea di comprare una statuina di S. Antonio e di portarla in
Deposito; ma per le idee controverse che ivi circolavano, essa fu posta
prima nel reparto-spogliatoi, poi in officina e successivamente in un
altro locale. Tutti gl’impiegati e gli operai erano a conoscenza di così
nobile ma ibrida presenza, in quel luogo di lavoro poco adatto ad
un’immagine di santo; nessuno, però, ci fece tanto caso da assegnarle
una sede stabile e più degna.
“Quel fatidico giorno del 22 agosto, – aggiunge Belcamino – era
appena suonata la sirena di allarme e… il rombo dei cacciabombardieri
inglesi si fece sentire improvviso, assordante, spaventoso. Non c’era
tempo per cercarsi un rifugio sicuro, come in precedenti consimili
occasioni. I ferrovieri che si trovavano sul posto, in un sol pensiero con
chi aveva gridato il nome e l’aiuto del Santo di Padova, scavalcarono
tutti insieme il muretto di recinzione dell’agrumeto vicino. Con i visi
per terra, ma con nelle orecchie, nel cuore e sulle labbra il nome di S.
Antonio (per come ho desunto dalle notizie recuperate), attesero per quasi
un’ora la fine di quell’inferno, paventando di rincontrarsi ben presto
nell’altro. Si ritrovarono, invece, sani e… vivi! Com’era possibile?
Si guardarono in faccia sbalorditi e, all’unanime, si dovettero
riconoscere miracolati.
Ritornarono là dove non vi erano ormai altro che macerie fumanti. Uno
solo mancava di loro: era andato a mettersi al sicuro nel ventre metallico
di una locomotiva spenta, con la quale, però, era saltato letteralmente
in aria.
In così tanto sfacelo, una sola cosa trovarono pure intatta e dritta
sulla sua piccola base: la statuina di S. Antonio, in mezzo al vasto
cortile di quel che era stato il Deposito”.
Ecco il motivo per
il quale ogni anno i ferrovieri di Lido si stringono attorno al Santo di
Padova con rinnovata e autentica devozione.
le
immagini della festa
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