LA STORIA
Cracovia
(800.000 abitanti) è annidata nella valle del fiume Vistola
che corre fra la Wyzyna Krakowsko-Czestochowska verso
nord e le prime pendici dei Carpazi a sud. Nonostante le
origini della città si perdano nelle nebbie del tempo, i ritrovamenti
archeologici confermano che l'uomo viveva già in questa zona 50.000 anni
fa.
Nell'alto
medioevo, la città aveva forma di castello fortificato sulle alture di Wawel
sopra il fiume, nel luogo dove sorge ora il palazzo Reale. Il primo
accenno scritto alla città risale a un documento del 965, dove viene
descritta come importante centro di scambio. Nell'anno 1000 era già una
città dotata di cattedrale e nel 1038 il castello di Wawel
divenne la residenza dei re polacchi. Il rapido sviluppo di Cracovia
venne interrotto bruscamente due volte (1241 e 1242) da invasioni tartare.
Nel 1257, sotto il duca (e più tardi re) Boleslaw
Wstydliwy, l'insediamento venne
ingrandito e sottoposto alla legge municipale di Magdeburgo. Cent'anni
dopo vennero fondate nelle vicinanze le due nuove città di Kazimierz
e Kleparz, oggi due quartieri di Cracovia.
Nel XV secolo Cracovia è diventata una città di 30.000
abitanti, circondata da mura e torrette fortificate. Nel 1384 era stata
aperta dal re Kazimierz Wielki
l'Università Jagellona, una delle prime dell'Europa
centrale, che contribuì a conferire alla città un ruolo ancora più
importante.
La Cracovia medievale non era solo una città di
accademici; vi fiorivano anche i commerci e l'artigianato. La città era
situata all'incrocio degli itinerari commerciali fra l'Europa occidentale
e Bisanzio e fra l'Europa meridionale e il Baltico. Esistevano almeno
sessanta gilde registrate e furono i loro ricchi profitti, unitamente
all'interesse della nobiltà e dei cittadini più rappresentativi, ad
assicurare lucrosi contratti e una vita senza preoccupazioni a una
moltitudine di maestri costruttori, artisti e artigiani che giunsero a
Cracovia da tutti gli angoli d'Europa. La fisionomia inconfondibile di
questa città della cultura mondiale si delineò in questo periodo.
Quando il re Zygmunt III
trasferì nel 1609 la capitale a Varsavia, Cracovia perse
parte della sua importanza e soffrì anche molto per le guerre che
dilaniarono la Polonia nel XVII e XVIII secolo. Dal 1815 al 1846 Cracovia
fu una città libera e capitale di una minuscola repubblica. Nel 1846
venne incorporata nella provincia della Galizia e divenne così parte
dell'impero austro-ungarico. L'atteggiamento liberale delle autorità
austriache permise alla cultura e alla scienza polacche di progredire e
anche le attività del movimento indipendentista vennero tollerate.
Fu in questo periodo che i pittori Jan
Matejko, Jacek
Malczewski e Leon
WyczóIkowski crearono i loro
capolavori e che i precursori dei nuovi movimenti artistici, Stanislaw
Wyspiafiski e Josef
Mehofer, trovarono a Cracovia
l'ambiente adatto al loro lavoro. Anche Jozef
Pilsudski, che divenne più tardi
capo dello Stato, organizzò a Cracovia le sue truppe.
Occorre
ricordare che durante il periodo in cui appartenne all'impero
austro-ungarico la città venne trasformata in una possente fortezza che
riuscì a resistere all'offensiva russa del 1914. Sotto l'occupazione
tedesca della seconda guerra mondiale, Cracovia fu la sede del
Governatorato generale; il governatore generale Hans
Frank scelse come residenza l'ex
palazzo Reale sul Wawel.
La Cracovia odierna, terza città della Polonia, è un centro industriale
oltre che culturale. Fu più per ragioni politiche che per considerazioni
economiche che nel 1949 vennero insediate nei dintomi della città le
acciaierie Sendzimir. La conseguente ondata migratoria di operai adempì
allo scopo di indebolire il potere delle grandi famiglie e di radicare
nella città uno spirito socialista.
Per fortuna questi disegni vennero realizzati solo in parte, anche se
rimane l'eredità deprimente delle nuvole di pulviscolo e di veleni che
sgorgano dalle ciminiere della zona industriale e che rendono la vita meno
piacevole agli abitanti della città, ricchi o poveri che siano.
Cracovia è una città ricchissima di monumenti di grande valore storico e
artistico. Il centro è rimasto in larga misura come quando venne
costruito nel medioevo. Le mura della città vennero lasciate in piedi
fino al secolo scorso, quando furono demolite per fare spazio a una
cintura verde, il cosiddetto Planty, che ora circonda il
centro cittadino e che da pochi anni costituisce il confine di una grande
isola pedonale.
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