Sede della
più antica università a nord delle Alpi, fondata da
Carlo IV nel 1348, Praga è divenuta un importante centro
di cultura europea soprattutto sotto il regno di Rodolfo
II di Asburgo (1576-1611) ma già nel IX secolo era
residenza di vescovi e capitale del Grande Impero di
Moravia. I suoi numerosi monumenti ed edifici
architettonici documentano il sovrapporsi di dominazioni
e di culture, dall'Impero al Regno di Boemia e poi
ancora dall'Impero Asburgico fino al Terzo Reich, dal
comunismo alla rinascita alla fine degli anni Ottanta
come capitale della repubblica indipendente. Nel XII
secolo il Re Venceslao invitò i mercanti tedeschi in
città e agevolò i commerci creando condizioni
favorevoli: il quartiere di Mala Strana, ai piedi del
Castello, venne appunto riservato alla residenza degli
intraprendenti commercianti, scacciandone la comunità
ebraica che lo occupava in precedenza. Al Sacro
Romano Imperatore, Carlo IV, si deve l'età d'oro di
Praga: fece erigere la Cattedrale di San Vito, costruire
il ponte di Carlo e creò la cosidetta Città Nuova, come
la conosciamo ora. I gesuiti, che vennero chiamati nel
Seicento ad evangelizzare il paese, vi lasciarono invece
splendidi edifici barocchi. Dopo le rivolte sanguinose
scatenate dai seguaci di Jan Hus alla morte di Carlo, i
principi cechi tentarono di contrastare la nascente
potenza degli Asburgo ma vennero sconfitti nella
Battaglia della Montagna Bianca e la città conobbe un
periodo di declino, mentre cresceva l'importanza di
Vienna come capitale dell'Impero Austro Ungarico che
dominò per più di trecento anni. La Rivoluzione
Industriale del 19mo secolo vide comunque una rinascita
della città come centro di sviluppo economico e un
rafforzamento dell'identità culturale, con la
costruzione del Teatro e del Museo Nazionale e una
riscoperta della lingua che era caduta in disuso dopo la
Battaglia della Montagna Bianca. Dopo la sconfitta degli
Austro Ungarici nella Prima Guerra Mondiale, questo
sentimento andò sempre rafforzandosi e musicisti come
Dvorak e Smetana ne furono gli interpreti culturali .
Nel 1918 Praga divenne la capitale dello stato
indipendente di Cecoslovacchia e la sua potenza crebbe
fino all'aggressione nazista del 1939 con la conseguente
annessione al Reich. La città, sopravvissuta alle
distruzioni della guerra, venne liberata dai carri
armati russi nel 1945, con l'espulsione di circa tre
milioni di abitanti di lingua tedesca. Dopo tre anni di
libertà controllata venne proclamata la Repubblica
Socialista e lo stato finì nell'orbita sovietica. La
Primavera di Praga, nel 1968, un breve tentativo di
liberalizzazione guidato da Dubcek, venne stroncata
dall'invasione dei carri armati del Patto di Varsavia.
Il dominio comunista, contrastato da un crescente
dissenso, finì solo 21 anni più tardi, nel 1989, con la
caduta del Muro di Berlino, le dimissioni del governo e
l'elezione di Vaclav Havel a presidente della Repubblica
che diede il via ad un nuovo rinascimento di Praga come
capitale europea delle arti e della cultura, in un clima
finalmente libero.
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