Presentato
il libro del prof. Vincenzo Belcamino
"Sant'Antonio
e i Ferrovieri di Catanzaro Lido"
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SANT'ANTONIO
DI PADOVA a Catanzaro Lido di
Silvestro Bressi, Alcune
immagini della 13 giugno 2004
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Un caldo orrido, eccezionale da oltre mezzo secolo, ha investito anche la nostra Regione, in questi giorni, e ancora spinge gli abitanti dei paesi calabri a trovar ristoro presso il mare o in montagna. Le consuete solennità, però, in onore di Sant'Antonio di Padova non hanno conosciuto arresti. Si sono bensì incrementate le iniziative per rendere ancor più solenne la ricorrenza del 13 Giugno, con un accorso di fedeli e di devoti che, non curanti del solleone anticipato, hanno preferito soffermarsi sul Rosarium Virginis Mariae e sulla Tredicesima di Sant'Antonio di Padova. Edificante il comportamento delle persone, che palesa un'atavica religiosità cristiana, senz'altro millenaria delle nostre contrade. Qualcuno potrebbe osservare, secondo il detto, che "passato il Santo, passata la festa"! Con il che si vuol dire che la vita riprende con le solite abitudini, senza che nulla sia cambiato nelle coscienze, senza una rinascita, insomma, spirituale capace di apportare giovamento a noi stessi e nei rapporti con gli altri. Quest'anno, invece, la ricorrenza della festa di S. Antonio di Padova, almeno a Catanzaro Lido, come ed ancor più nel Lametino, ha registrato delle novità rilevanti: da una parte ha stigmatizzato la consuetudine occasionale di partecipazione religiosa, che non è risultata, come pare, fine a se stessa e alla esteriorità delle manifestazioni, bensì, dall'altra, è servita a dare impulso di formazione e di miglioramento effettivo di quanti vi hanno preso parte, e anche di molti che ne sono venuti a conoscenza. Una realtà umana e sociale migliore? Chi scrive pensa proprio di si. Un clima di fratellanza, di incontri festosi, di sentita amicizia si è avvertito fra le persone, sia a Lamezia Terme, per come ci risulta, sia a Catanzaro Lido, presso i ferrovieri del luogo. Il 13 Giugno, insomma, si è sostanziato, questa volta, di valori concreti, per nulla idealistici e dottrinari. Una
massiccia partecipazione degli abitanti di Casciolino e di altri
quartieri, confusi con i ferrovieri locali e del circondario, si è
registrata sotto l'ombra degli alberi frondosi del DLF di CZ Lido, per
assistere alla S. Messa celebrata in mattinata nel Deposito Locomotive,
alla Preghiera di affidamento al Santo di Padova e, infine, per ricevere
la solenne benedizione. Nelle
ore pomeridiane, poi, nello stesso luogo e all'aperto, per
sopportare la calura, ancor più numerosa è stata la partecipazione
alla presentazione del libro del prof. Vincenzo
Belcamino, dal
titolo "Sant'Antonio
e i ferrovieri di Catanzaro Lido",
Ursini Edizioni, pubblicato per l'occasione dal DLF di Catanzaro Lido
nellambito del Progetto Scuola Ferrovia 2003. Il
volumetto, di appena 96 pagine, corredato di fotografie e di testimonianze
senz'altro di valore storico, è stato presentato dal frate francescano Francesco
Celestino, della
Chiesa locale del Sacro Cuore. Con il suo dire mansueto, carezzevole
quanto efficace e convincente, il dotto oratore ne ha messo in luce gli
aspetti formativi ed i contenuti, che non si esauriscono nella funzione
storico-letteraria dell'opera, ma che segnano un cammino, un percorso
all'infinito, paragonabile
ad un ideale "binario dell'amore del Prossimo e dell'amore di
Dio". Così si legge nella Dedica del libro, scritto per i
ferrovieri, con l'augurio che il loro esempio contribuisca ad
"unificare il mondo" attraverso tutti i campi di lavoro. E',
questo, l'approdo indicato dall'autore, a quanti sono devoti di
Sant'Antonio di Padova, il quale, dalla lontana Lisbona, sua città
natale, venne sbattuto da una provvida tempesta sulle sponde della
Sicilia, a Milazzo, nel 1221. La
Calabria, regione consorella per sito e per storia e per cultura,
dell'isola di Trinacria, ora rinnovella la figura del grande Santo di
Padova, nella mistica "amicizia" instauratasi con i nostri
ferrovieri in occasione della salvezza di un gruppo di loro, per
intercessione di S. Antonio, in uno spaventoso bombardamento del 1943.
L'autore coinvolge, nella trattazione del libro, la città di Lamezia
Terme, che si pone ad esempio di tutte le altre del circondario per la
particolare devozione verso il Santo di Padova e per la formazione dei
suoi cittadini, ai quali si sente accomunato da inspiegabili rapporti di
civiltà e di cultura, da ricercarsi, forse, in antichissime radici
parenterali che avranno tramandato nel DNA tendenze di devozioni, gusti,
credenze usi e costumi comuni con non poca gente del territorio
sottostante a Catanzaro. Da secoli i cittadini di Lamezia Terme vantano
come loro Protettore Sant'Antonio di Padova, pur avendo come Patroni i SS.
Pietro e Paolo, per avere Egli "fermato il terremoto" e salvato
da distruzione Nicastro nel 1635 e nel 1738. Di notevole aiuto
sono state le notizie fornite al riguardo al prof. Belcamino dalla
dott.ssa lametina Maria Mazza. Secondo
l'avvocatessa Mazza, la statuina di Sant'Antonio, qual si venera presso i
ferrovieri di CZ Lido, proviene dalla sua città: i lineamenti del volto,
infatti, richiamano la icona processionale di Nicastro. Il prof. Belcamino,
comunque, trova punti d'incontro significativi, quanto prima impensabili,
tra la devozione dei ferrovieri di Catanzaro e i valori sostanziali della
religiosità nel Lametino, specialmente quando, nel programma citato,
testualmente legge: "Il nostro cammino di fede possa riflettersi
nella vita sociale, impegnandoci in una testimonianza autenticamente
cristiana. Soprattutto dobbiamo diventare gli artefici di una rinascita
morale della nostra città, afflitta da stigmate di morte". In
"Sant'Antonio e i ferrovieri di Catanzaro Lido" si aprono
orizzonti vasti di fattiva collaborazione, in nome del grande Santo di
Padova, "cantato" a Lamezia: "Tu sei il patrono di questa
città, eterno sorriso dell'italo cielo, sarai dell'Italia, o Antonio,
l'onor." Nel mentre i Frati Francescani di CZ Lido si fanno
inconsapevolmente eco con i Frati Minori Cappuccini di Lamezia Terme, il
volumetto del prof. Belcamino va a ruba e Ursini Edizioni è chiamato ad
impegnarsi in una ristampa in copie sufficienti a soddisfare le richieste. |
INFORMAZIONI | Associazione
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