ALTOMONTE (Cosenza)
495 mt. sul livello del mare - abitanti: 5.042
E' una delle più belle e interessanti cittadine della Calabria, definita "Isola d'Arte del Trecento Toscano".
Ambiente paesistico
Centro agricolo della Valle dell'Esaro, posto su un poggio.
Patrimonio storico-artistico ed archeologico
- Chiesa di Santa Maria della Consolazione del trecento, con portale in pietra originale gotico-angioino, sec. XVI, con grande rosone traforato. Torre campanaria quadrata, con bifora in pietra. All'interno, dello stesso stile, vi sono interessanti gruppi marmorei, monumento di F. Sanguineto; grande arca marmorea scolpita con statue, baldacchino e bassorilievo, sec. XIV.
- Nel Museo Civico si può ammirare la pittura di Simone Martini, senese del XIV secolo, ed altre interessanti opere quali bassorilievi, sculture lignee e di pietra, tavole e parametri sacri del secolo XIX.
- Un moderno Anfiteatro integrato armoniosamente nel centro storico, durante l'estate è sede di prestigiosi spettacoli per il Festival Mediterraneo dei due Mari.
Servizi ed altre risorse complementari:
Museo Tel. (0981) 948185 - Vico II S. FrancescoBiblioteca ed Emeroteca - Vico II S. Francesco
Numerose botteghe d'arte e artigianato
Festa del Patrono S. Francesco
Festival Mediterraneo dei due Mari
Mercatino 1° e 3° sabato di ogni mese
Festa 2° domenica di Pasqua
S. Maria della Consolazione
interno Convento dei Domenicani
Lassù, a 500 metri di altezza, circondato dalla
maestosa corona dei monti del "Parco del Pollino", anfiteatro naturale allo
spettacolo della piana di Sibari e delle incessanti onde del mare Ionio, il mare
degli Dei.
Si affaccia da un verde crinale di macchia mediterranea su fertili
vallate che in primavera diventano immense nuvole rosa pesco, percorse da
lucenti corsi d'acqua a far da specchio insieme all'invaso dell'Esaro.
Paese
fortunato. Se la natura generosa ha profuso a piene mani i suoi doni, il disegno
dell'uomo l'ha superata in splendori e meraviglie.
E' certamente l'arte il
più grande patrimonio di Altomonte, il tesoro che i secoli e la storia, le hanno
lasciato perché potesse divenire una delle località più belle della
Calabria.
Altomonte ha origini antiche; già Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) ne
ricorda, con il nome Balbia, le miniere di salgemma e lo squisito vino
Balbino.
Successivamente, con Normanni e gli Angioini il borgo diventa un
centro d'arte, di cultura e di fede di straordinaria importanza.
Al vertice
della collina su cui si adagia il centro storico si erge in tutta la sua
magnificenza il miglior esempio di Chiesa gotico-angioina della Calabria, eretta
nel 1342 da Filippo Sangineto (nobile Cavaliere alla corte di Re Roberto D'Angiò) in onore di Santa Maria della Consolazione. Un grande monumento funebre
opera di Tino da Camaino ne conserva le spoglie.
L'attiguo convento
domenicano, ospitò Tommaso Campanella, che descrisse questi luoghi nella città
del sole.
Gli antichi ambienti quattrocenteschi accolgono oggi le sale del
Museo Civico dove, tra le oltre duecento opere, sono presenti lavori di Simone
Martini, Bernardo Daddi, Pietro Negroni, e delle scuole di Antonello da Messina,
Solimena e Pisano.
Quasi a far da contrappeso alla Chiesa, la quadrata
Torre
Normanna o del Pallotta (sec.XI) dal cui camminamento si gode del panorama a 360
gradi.
Meritano la visita del turista attento: il Castello dei Sanseverino
con la caratteristica piazzetta del vaglio (sec. XV-XVII), la Chiesa di San
Giacomo Apostolo (sec. XI), la Chiesa di San Francesco di Paola (sec. XVII) con
il Convento dei Frati Minimi (sede del Municipio).
Ricavato da
un anfiteatro naturale, nell'immensa platea del Centro Storico il teatro
all'aperto che ogni estate ospita il Festival di Altomonte; rassegna di prosa,
danza, musica ed arti figurative tra le più importanti del Meridione e
principale volano della locale economia turistica. Un'economia che ha saputo
recuperare tra le sue risorse più tradizionali i motivi ed i mezzi per ospitare
i visitatori: i ristoranti, segnalati dalle migliori riviste specializzate,
propongono piatti derivati dalla tradizione calabrese più genuina;
l'artigianato, con le lavorazioni in terracotta, vimini, metallo e legno,
propone oggetti d'uso comune nelle case contadine.
L'arte e la natura,
insieme alla calorosa accoglienza dei calabresi, creano quella miscela di
delizie che impongono a chiunque visiti Altomonte la necessità di
ritornarci.
E una fortificazione costruita a più riprese nel corso dei secoli, ma si possono identificare con certezza le epoche delle varie costruzioni che, intorno al 1400, completarono la struttura che oggi ammiriamo. Suggestivo è il loggiato che si affaccia sul grande anfiteatro della piana di Sibari; Orrida invece, la vista verso nord, nel profondo di una valle, simile ad un fossato di difesa. A sud il balcone dal quale il feudatario si affacciava sul Vaglio. Oggi è proprietà privata ed è stato ristrutturato e adibito ad Albergo. |